Dalla nostra struttura, avrai la possibilitá di essere a pochi passi da strepitosi paesaggi, bellissime passsegiate e potrai visitare le famose 52 gallerie.
Il forte Pozzacchio è una fortezza militare austro-ungarica, sita alle pendici del monte Pasubio, nel comune di Trambileno. Il forte appartiene allo "Sbarramento Adige-Vallarsa" del "Subrayon III" del grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano. Fu in attività durante la prima guerra mondiale.
La strada delle 52 gallerie è una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio. Attraversando il versante meridionale del monte, non raggiungibile dal tiro dell'artiglieria austro-ungarica, caratterizzato da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo.
Bellissimi percorsi scialpinistici in ambiente solitario e silenzioso che solca le sezioni occidentali della catena del Pasubio e conduce sul Doss dell'Anziana e sulla Cima del Col Santo, passando per la selvaggia Val Trughile.
La Strada degli Eroi vera e propria è il tratto lungo 2 km che collega la Galleria d’Havet al Rifugio Achille Papa, situato alle porte del Pasubio. Scavata sulla destra orografica delle pareti verticali a precipizio sull’impervia Val Canale, presenta un fondo naturale piuttosto dissestato.
Il nome deriva dal fatto che sulla parete rocciosa sono collocate delle targhe in onore delle 15 Medaglie d’Oro al Valor Militare che combatterono sul Pasubio durante la Grande Guerra.
Dalle Alpi francesi a Trambileno, un’antica storia di devozione popolare.
La popolazione, composta da numerosi ex emigranti che avevano lavorato a lungo in Francia, decise di erigere una Chiesetta dedicata alla Vergine de La Salette, che era apparsa a due pastorelli nella città di Grenoble.
La costruzione domina la collina di Moscheri ed è immersa in una silenziosa pineta. Tutto attorno, a corona, vi sono i capitelli raffiguranti i momenti della Via Crucis.
https://www.turismo-celeste.it/blog/localita/santuario-nostra-signora-la-salette/
L’eremo di San Colombano, si raggiunge percorrendo a piedi un breve sentiero ed una scalinata di 102 gradini, scavati direttamente nella roccia dagli eremiti che vi si ritiravano.
Costruito nel 1921 su quello che rimaneva di un ricovero in muratura dei baraccamenti della prima guerra mondiale denominati el Milanin, situati al riparo dal tiro dell'artiglieria austriaca.
Sulla sua facciata sono incastonate alcune lapidi, come il comunicato in seguito alla cruentissima battaglia del 2 luglio 1916, in cui l'esercito italiano respinse a fatica la vigorosa avanzata austro-ungarica e la poesia della poetessa scledense Romana Rompato che recita: